Il cuore, che non obbedisce mai a nessuna regola,
ignorando il significato di "realtà" e le relative nozioni,
ridendo forte, proclama:
"Lascia la ragione e le sue regole ai fisici,
leali amanti della gelida matematica".
Nessuna logica si applica mai ai desideri!
Anche se tra gli amanti sgorga un odio reciproco,
non occupa il posto dell'amore già morto,
che non si trasforma mai in risentimento,
né in nessun altro affetto.
Nulla di tutto ciò!
Anche senza vita come una pietra,
prosegue il morto amore per l'eternità.
Fatto uno zombie?
Umani, le illusioni pretenziose abitano la nostra essenza,
dal momento che non abbiamo scelta tranne fingere di esistere,
oppure essere spregevoli goccioline di nulla.
Potrebbe essere che quando l'amore esce di scena,
liberato da questo divino trucco illusionista, lo spazio-tempo,
gli amanti ancora sono legati come fossero quantistici?
In spaventoso vincolo come quello dei fotoni,
che se a un certo punto hanno interagito in coppia,
continueranno a farlo per sempre anche allontanati,
ignoranti le distanze, negando l'essere stesso dello spazio?
Einstein ha preso l'entanglement delle particelle,
come ipotesi assurda, ammissibile solo da provvisoria.
In uno scatto di modestia dirò io:
Albert non è riuscito a capire che le particelle sono amanti!
Chi ama lo sa benissimo
quanto confuso e "non locale" è l'amore.
Non c'è perché piangere né celebrare le separazioni d'amore,
e ci sono molte ragioni per questo:
Nietzsche ha detto che tutto che esiste si ripete,
infinite volte, e identicamente, nell'eterno ritorno.
I nostri momenti più felici,
ma anche i più infernali ritorneranno,
impossibile a qualunque sfuggirlo, amici!
Che Dio, rinnegando essere morto,
cosa lo stesso baffuto, piangendo, annunciò,
tienici al sicuro da questo bizzarro incubo,
forse nient'altro che un sadico scherzo nietzschiano...
Ma perché la ripetizione eterna ci spaventa tanto?
Sarà perché odiamo i nostri ex amanti,
che simmetricamente ci odiano?
O perché li amiamo e li odiamo,
allo stesso tempo, e da sempre?
ignorando il significato di "realtà" e le relative nozioni,
ridendo forte, proclama:
"Lascia la ragione e le sue regole ai fisici,
leali amanti della gelida matematica".
Nessuna logica si applica mai ai desideri!
Anche se tra gli amanti sgorga un odio reciproco,
non occupa il posto dell'amore già morto,
che non si trasforma mai in risentimento,
né in nessun altro affetto.
Nulla di tutto ciò!
Anche senza vita come una pietra,
prosegue il morto amore per l'eternità.
Fatto uno zombie?
Umani, le illusioni pretenziose abitano la nostra essenza,
dal momento che non abbiamo scelta tranne fingere di esistere,
oppure essere spregevoli goccioline di nulla.
Potrebbe essere che quando l'amore esce di scena,
liberato da questo divino trucco illusionista, lo spazio-tempo,
gli amanti ancora sono legati come fossero quantistici?
In spaventoso vincolo come quello dei fotoni,
che se a un certo punto hanno interagito in coppia,
continueranno a farlo per sempre anche allontanati,
ignoranti le distanze, negando l'essere stesso dello spazio?
Einstein ha preso l'entanglement delle particelle,
come ipotesi assurda, ammissibile solo da provvisoria.
In uno scatto di modestia dirò io:
Albert non è riuscito a capire che le particelle sono amanti!
Chi ama lo sa benissimo
quanto confuso e "non locale" è l'amore.
Non c'è perché piangere né celebrare le separazioni d'amore,
e ci sono molte ragioni per questo:
Nietzsche ha detto che tutto che esiste si ripete,
infinite volte, e identicamente, nell'eterno ritorno.
I nostri momenti più felici,
ma anche i più infernali ritorneranno,
impossibile a qualunque sfuggirlo, amici!
Che Dio, rinnegando essere morto,
cosa lo stesso baffuto, piangendo, annunciò,
tienici al sicuro da questo bizzarro incubo,
forse nient'altro che un sadico scherzo nietzschiano...
Ma perché la ripetizione eterna ci spaventa tanto?
Sarà perché odiamo i nostri ex amanti,
che simmetricamente ci odiano?
O perché li amiamo e li odiamo,
allo stesso tempo, e da sempre?
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