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"Nella casa davanti a me e ai miei sogni, Che felicità c'è sempre!" - Álvaro de Campos (Fernando Pessoa)
Tu, viaggiatore che scende, continui il tuo viaggio per giorni, mesi, anni di seguito. Capisci quanto sono alte queste piste. Sotto, invece, c'è solo la profondità infinita, fissa, immutabile. No, non vedi nessuna nebbia.
C'è una chiarezza sorprendente in questi due orizzonti verticali: questo da cui vieni e l'altro a cui cerchi di arrivare. Entrambi ti fanno immaginare che sono infiniti.
Andiamo avanti, da decenni, verso il baratro, senza trovare nessuno né niente che possa dirci quando, o se, un giorno raggiungeremo un terreno senza pendenza.
Oramai, mentre guardiamo in alto, non siamo nemmeno più sicuri della verità dei nostri ricordi che un giorno saremmo stati partiti da un pavimento piatto e orizzontale.
Siamo quindi in viaggio già senza illusioni che ci siano fiumi, laghi o pianure da raggiungere. Ognuno di noi poi guarda al lato opposto, finché i nostri occhi non si incontrano di nuovo.
Né tu né io saremo mai in grado, in vita, di superare questo baratro.
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