Trent'anni fa, in mezzo di una forte ondata di calore che aleggiava sulla nostra enorme megalopoli, mi sono svegliato poco dopo un sogno vivido, che ora mi chiedo è stato una premonizione, un incubo o un buon auspicio per le altri specie viventi? Ecco cosa ho sentito mentre sognavo, come una forte allucinazione:
Ti sei svegliato da un sonno profondo e hai visto le tue mani trasformate in un paio di bellissime orchidee, cui ti hanno affascinato.
Sei uscito a camminare per la tua città gigante ora deserta, come se incantato e orgoglioso da essere, almeno in parte, orchidee.
Eppure sapevi che questi fiori sono effimeri, quindi temevi per la loro scomparsa. Dopo venirti in mente quest'última paura, dalle tue braccia foglie verdi e fresche si sono germogliate, in modo ad aassicurarti che, se le orchidee dovessero perire, la pianta nel suo insieme rimarrebbe. Un giorno nuove orchidee fresche potrebbero forse spuntare di nuovo dal tuo corpo.
Orchidee, però, hanno sempre bisogno di un'albero come supporto della loro crescita. Le tue braccia sono saltate fuori dal tronco, ora ognuna è cambiata in un enorme albero. Da quel momento, quei fiori fragili avrebbero la loro sopravvivenza assicurata. Stupito, hai guardato quelle piante cui da poco erano parte di tuo corpo, come braccia e mani, e dopo hai continuato a camminare alla deriva.
Alcuni blocchi più avanti, tutti i tuoi capelli caddero in un singolo colpo a terra. Ognuno di essi capelli divenne quindi un potente lombrico che trafisse, fuse e trasformò l'asfalto in terra grossolana.
La pelle della tua gamba sinistra è diventata densa come squame. Questo arto staccato dal tuo tronco come un enorme anaconda. Spaventato, hai immaginato che avrebbe mangiato tutto il tuo corpo, ma il serpente non ti ha prestato attenzione, strisciando nella direzione opposta della tua strisciante tentativo di fuga.
Le tue orecchie sono diventate farfalle esuberanti, vividamente colorate.
Anche tua gamba destra se n'è andata, trasformata in una bella coppia di iguane.
Pensavi che non avresti mai perso il tuo nobile cervello, "il più alto passo della creazione", ma una fessura si aprì bruscamente sulla sommità di tua testa, sulla fontanella di tua prima infanzia, ma presto tutto il contenuto del tuo cranio fu sentito da te stesso scivolando su tutto tuo corpo come lumache orribili, scarafaggi e schiffosi nematodi.
Eppure, continuavi a pensare e a sentire tutto con voluttà intensa e crudele. Dal tuo ombelico aperto, i tuoi visceri finalmente sono stati in grado di saltare fuori. Le tue budella hanno preso una forma strana e grottesca come un'erbaccia che tu avevi sempre aborrito.
Dopo cadduta a terra, quell'erba ha preso radici e subito cresciò. Dalla tua milza è spuntato un toro, chi presto ha cominciato a pascolare lì davanti a quello che di te ancora rimaneva. Il tuo pancreas balzò in aria, trasformato in una gallina rumorosa; i tuoi reni in due pipistrelli. Anche il tuo fegato volò via, come un grande avvoltoio, l'uccello di Prometeo, come ricordi, che sorrise ironicamente nel vedere i tuoi resti ancora vivi, ti disse arrivederci, e si diresse velocemente verso il Caucaso.
La tua vescica è sbocciata in un' enorme tartufo bianco.
Perdesti tua faccia quando il tuo intero cranio è stato occupato da un'enorme tartaruga. Ma prima di questo, i tuoi occhi si erano già spariti come due nuvole di lucciole.
Ancora vagando per il grande deserto in cui era divenuta la tua città, sei rimasto rapito da un'estasi spietata.
Tua colonna vertebrale se ne andò via verso il mare, trasformandosi in innumerevoli aragoste, aragostini, granchi e gamberetti.
Ti sei fermato di respirare, perché i tuoi polmoni diventarono un paio di delfini copulanti.
Il tuo cuore non è stato in grado di trasformarsi in qualcosa di più che una singola, brutta e solitaria mosca.
Quasi tutto ciò che rimaneva di tua pelle diventò tutt'a un tratto grandi ciuffi di fogliame; e ciò che restava dei tuoi muscoli, dozzine di piccole lucertole.
Nondimeno, rimanevi ancora vivo, sentendo tutto intensamente e atrocemente.Soltanto dal momento in cui i tuoi genitali maschili si sono finalmente liberati da te, oramai trasformati nel gufo più straordinariamente bello mai visto, sei stato in grado di capire che non c'era più posto per te sulla Terra.
Eri finalmente morto.
Estinto.
Sei uscito a camminare per la tua città gigante ora deserta, come se incantato e orgoglioso da essere, almeno in parte, orchidee.
Eppure sapevi che questi fiori sono effimeri, quindi temevi per la loro scomparsa. Dopo venirti in mente quest'última paura, dalle tue braccia foglie verdi e fresche si sono germogliate, in modo ad aassicurarti che, se le orchidee dovessero perire, la pianta nel suo insieme rimarrebbe. Un giorno nuove orchidee fresche potrebbero forse spuntare di nuovo dal tuo corpo.
Orchidee, però, hanno sempre bisogno di un'albero come supporto della loro crescita. Le tue braccia sono saltate fuori dal tronco, ora ognuna è cambiata in un enorme albero. Da quel momento, quei fiori fragili avrebbero la loro sopravvivenza assicurata. Stupito, hai guardato quelle piante cui da poco erano parte di tuo corpo, come braccia e mani, e dopo hai continuato a camminare alla deriva.
Alcuni blocchi più avanti, tutti i tuoi capelli caddero in un singolo colpo a terra. Ognuno di essi capelli divenne quindi un potente lombrico che trafisse, fuse e trasformò l'asfalto in terra grossolana.
La pelle della tua gamba sinistra è diventata densa come squame. Questo arto staccato dal tuo tronco come un enorme anaconda. Spaventato, hai immaginato che avrebbe mangiato tutto il tuo corpo, ma il serpente non ti ha prestato attenzione, strisciando nella direzione opposta della tua strisciante tentativo di fuga.
Le tue orecchie sono diventate farfalle esuberanti, vividamente colorate.
Anche tua gamba destra se n'è andata, trasformata in una bella coppia di iguane.
Pensavi che non avresti mai perso il tuo nobile cervello, "il più alto passo della creazione", ma una fessura si aprì bruscamente sulla sommità di tua testa, sulla fontanella di tua prima infanzia, ma presto tutto il contenuto del tuo cranio fu sentito da te stesso scivolando su tutto tuo corpo come lumache orribili, scarafaggi e schiffosi nematodi.
Eppure, continuavi a pensare e a sentire tutto con voluttà intensa e crudele. Dal tuo ombelico aperto, i tuoi visceri finalmente sono stati in grado di saltare fuori. Le tue budella hanno preso una forma strana e grottesca come un'erbaccia che tu avevi sempre aborrito.
Dopo cadduta a terra, quell'erba ha preso radici e subito cresciò. Dalla tua milza è spuntato un toro, chi presto ha cominciato a pascolare lì davanti a quello che di te ancora rimaneva. Il tuo pancreas balzò in aria, trasformato in una gallina rumorosa; i tuoi reni in due pipistrelli. Anche il tuo fegato volò via, come un grande avvoltoio, l'uccello di Prometeo, come ricordi, che sorrise ironicamente nel vedere i tuoi resti ancora vivi, ti disse arrivederci, e si diresse velocemente verso il Caucaso.
La tua vescica è sbocciata in un' enorme tartufo bianco.
Perdesti tua faccia quando il tuo intero cranio è stato occupato da un'enorme tartaruga. Ma prima di questo, i tuoi occhi si erano già spariti come due nuvole di lucciole.
Ancora vagando per il grande deserto in cui era divenuta la tua città, sei rimasto rapito da un'estasi spietata.
Tua colonna vertebrale se ne andò via verso il mare, trasformandosi in innumerevoli aragoste, aragostini, granchi e gamberetti.
Ti sei fermato di respirare, perché i tuoi polmoni diventarono un paio di delfini copulanti.
Il tuo cuore non è stato in grado di trasformarsi in qualcosa di più che una singola, brutta e solitaria mosca.
Quasi tutto ciò che rimaneva di tua pelle diventò tutt'a un tratto grandi ciuffi di fogliame; e ciò che restava dei tuoi muscoli, dozzine di piccole lucertole.
Nondimeno, rimanevi ancora vivo, sentendo tutto intensamente e atrocemente.Soltanto dal momento in cui i tuoi genitali maschili si sono finalmente liberati da te, oramai trasformati nel gufo più straordinariamente bello mai visto, sei stato in grado di capire che non c'era più posto per te sulla Terra.
Eri finalmente morto.
Estinto.
Ω
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