Un giornalista non riuscendo a dimenticare le terribili immagini di distruzione della Natura sulla Terra, rimane sveglio al letto per lungo tempo. Gli viene in mente cosa potrebbe fare per infine addormentarsi, poiché oramai contare gli agnelli non ha più effetto.
Nonostante suo disagio, e benché sia solo in quella stanza svuotata, lui trabocca di lussuria e ricorda degli amori e dei piaceri avuti già da tempo.
Pensa nel suo poeta preferito, Fernando Pessoa, chi anche riportò tante notte d'insonnia, e legge Alvaro de Campos, in cui parla di sua invidia degli esseri immaginari, che 'non diventano mai brutti, poiché non hanno né vita né morte materiale', cui gli evvoca questi pensieri: "Immersi in un mondo, cui persone 'indiscutibilmente normale' vedono come 'l'unico reale' gli umani disprezzano tutti quanti dicono attribuire ai sogni quel valore che solo la concretezza della vita in piena veglia meriterebbe, e chiamano questi ultimi di 'pazzi'.
Paradossalmente, tutti umani amano l'arte, che sempre ha messo in scacco questa presunta differenza 'evidente' tra 'reale' e 'irreale'. "
All'improvviso, con un forte urlo ha sospeso di pensare e disse: "EUREKA, ho scoperto una tattica infallibile per addormentarmi".
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