Filosofare è un'attività imposta a Narciso da sua necessità di opponersi alla fonte di tutte le sue frustrazioni possibili, cioè al mondo. Questo è dato a lui come un flusso continuo di dati sensoriali che irrompono nella sua coscienza, evocante le seguenti domande ontologiche fondamentali:
a) Cos'è questo che esiste fuori me? [il mondo catturato come sequenza di dati empirici];
b) Di cosa è fatto questo che c'è; quale sua essenza, sua sostanza?
c) Cosa è l'essere?
Quel flusso di dati sensoriali sembra di arrivare alla coscienza di Narciso già sotto un'ordine spazio-temporale, cosa ci fa pensare in condurre un'indagine intorno alla genesi delle nozioni di spazio e tempo, sempre da questo stesso prisma di analisi genealogico.
D'altra parte, ciò che viene detto negli articoli a), b), c) di cui sopra, si può interpretare come "lo stupore davanti al mondo", preso come alla radice di tutta la filosofia, sin almeno dai tempi presocratici.
LA DANNAZIONE DI NARCISO:
Il bellissimo giovane del mito muore d'inedia, ma quello che abita il nucleo delle nostre menti ha destinazione beh diversa: benché lui mai sparisca durante le nostre vite, Narciso viene soggetto ad una particolare debolezza, ossia il desiderio sessuale, sua dannazione, cui è destinato a dominarlo e gettarlo fuori dal suo "Paradiso" particolare, interrompendo il suo stato di "Nirvana".
NOTA: Vorremmo dirvi, lettori, che Narciso (quello del mito, ovviamente!) È un personaggio, che appare esplicitamente in due episodi, nel libro "La Civetta di Minerva Sorvolante il Secolo XXI". Clicca sul titolo e ne avrai un campione.
a) Cos'è questo che esiste fuori me? [il mondo catturato come sequenza di dati empirici];
b) Di cosa è fatto questo che c'è; quale sua essenza, sua sostanza?
c) Cosa è l'essere?
Quel flusso di dati sensoriali sembra di arrivare alla coscienza di Narciso già sotto un'ordine spazio-temporale, cosa ci fa pensare in condurre un'indagine intorno alla genesi delle nozioni di spazio e tempo, sempre da questo stesso prisma di analisi genealogico.
D'altra parte, ciò che viene detto negli articoli a), b), c) di cui sopra, si può interpretare come "lo stupore davanti al mondo", preso come alla radice di tutta la filosofia, sin almeno dai tempi presocratici.
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Il bellissimo giovane del mito muore d'inedia, ma quello che abita il nucleo delle nostre menti ha destinazione beh diversa: benché lui mai sparisca durante le nostre vite, Narciso viene soggetto ad una particolare debolezza, ossia il desiderio sessuale, sua dannazione, cui è destinato a dominarlo e gettarlo fuori dal suo "Paradiso" particolare, interrompendo il suo stato di "Nirvana".
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