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November 8, 2017

CI SONO LIMITI ALLA SCIENTIFICA DESCRIZIONE DELLA REALTÀ?

Cercando di rispondere a questa domanda sui limiti della descrizione scientifica, comincieremo richiamando un mito molto familiare in Occidente: il racconto contenuto nella Genesi sul primo di tutti i peccati:
Nonostante l'avvertimento di Dio che il frutto dell'albero della saggezza non era per il consumo umano, Eva non si astenne dal mangiarlo, e ha guidato Adamo a fare altrettanto. Di conseguenza, entrambi sono stati espulsi dal Paradiso e i loro discendenti dovremo pagare la loro colpa finché l'umanità esista sulla Terra.
Molti studiosi della religione sostengono che questo mito non debba essere letto come allegoria, ma letteralmente inteso. Qui siamo noi totalmente in disaccordo con il loro punto di vista!
I risultati scientifici di Kepler, Galileo e Newton (tra molti altri) hanno scartato molto del nucleo stesso della fisica di Aristotele. Una visione meccanicistica del mondo è emersa da questa rivoluzione nelle scienze empiriche, cui ha portato anche gravi domande sulla supposta importanza centrale dell'Homo sapiens paragonato con quella di altre creature. Dopo tutto, la Terra non è più al centro dell'universo, molto in opposizione a questo, è solo un altro piccolo pianeta tra inumerevoli altri ...
Nel XIX secolo, Laplace aveva persino osato postulare che tutta l'eternità potrebbe essere conosciuta in dettaglio, fin dal più lontano passato all'infinito futuro se solo potessimo catturare in qualche momento, tutti gli stati di cose e tutte le leggi dell'universo.
Per buon intenditore, ciò che questo matematico ha voluto mostrare è che l'essere umano, in un universo governato da rigide leggi meccaniche, potrebbe un giorno diventare tanto saggio e potente quanto il Dio Creatore. Abbastanza pretenzioso, eh? Molti filosofi e scienziati del diciannovesimo secolo hanno intrapreso passi simili a quelli di lui, portando alla fioritura della scuola positivista di pensatori. La ragion umana omnipotente non troverebbe mai alcun ostacolo per camminare saldi verso la conoscenza assoluta.
Qualche decennio dopo, tuttavia, le teorie della relatività di Einstein hanno messo giù questa "casa delle carte"!
È un fatto evidente che la migliore comprensione del mondo in un dato momento della storia passata, con le sue teorie scientifiche allora considerate vere, sempre è stata dopo superata da nuove e migliori interpretazioni dei dati dell'esperienza.
Beh, un giovane qualsiasi potrebbe chiederci: "E le scoperte del genio di Einstein, che ancora oggi non riesco a capirole così complesse non sarebbero immuni da questa potenziale falsificabilità?".
Rispondiamo dunque:
"Niente modo, ragazzo mio!
"Perdere questa speranza, lass!"
"Bella gente, la vostra domanda indica che avete speranze molto ingenue!"

La giovinetta:
"Ma Albert Einstein fu un genio straordinario, un cervello più potente come mai stato visto!"

Tenuto conto della storia della scienza, non è difficile capire perché nessuna teoria sia mai stata definitiva, ed anche inferire anche che non esisterà nel futuro una tale verità finale.
Quando un presunto "scienziato" cerca di fare scudo dele sue teorie contro la possibilità di confutazione da nuovi dati, ha abbandonato la vera scienza e diventato un ciarlatano, un "venditore di olio di serpente". [Potete avere la certezza, giovani, di che esistono molti pseudoscientisti!]
Dall'attributo di essenzialmente provvisorio (evidenza metafisica*** emergente al centro delle scienze empiriche), le conoscenze scientifiche ci mostrano il significato biblico del «frutto proibito»:
La conoscenza assoluta non sarà mai accessibile a nessun essere umano, perché solo verità relative e provvisorie possono raggiungere la nostra coscienza.
Una teoria scientifica la cui struttura logica non nega la possibilità di essere confutata da nuovi dati ancora non trovati è il miglior "frutto che possiamo digerire", cioè,il più alto grado di verità accessibile alla capacità umana di conoscere. Anche se consapevoli di questo, non potremo mai smettere di ascoltare il bla-bla-bla di quella 'serpe' sempre cercando di farci guardare le teorie di nostro tempo come "verità definitive", cioè, di farci mangiare i 'frutti proibiti ', perché ci renderebbe così omnipotenti come il Dio biblico.
Quanto ingenuo prendere le parole di questa "serpe" seriamente!

*** La nostra risposta implica un'opzione metafisica, perché si basa su aspettative su fatti futuri. Eppur è una fortissima evidenza. Non possiamo provarlo, ma invece speculare sempre, che non ci sarà mai una teoria che esaurirà il mondo osservato.

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