Ad un primo e superficiale approccio ad 'Antichrist', la magnifica produzione del 2009 di Lars von Trier, può portarci a pensare che subito dopo il terribile incidente nelle scene iniziali, solo la madre è rimasta profondamente colpita dalla morte di suo figlio, dal fatto che lei immediatamente si immerge in un comportamento folle caotico ed esplosivo. Ma possiamo davvero prendere il comportamento apparentemente calcolato, freddo e iper-razionale di suo marito come una prova della sua poca sofferenza, forse anche indicativa di una semplice indifferenza per la perdita di quel figlioletto? Un'analisi più attenta e ponderata di questo tragico dramma rende chiaro che nulla potrebbe essere più sbagliato di una deduzione così frettolosa. Entrambi i protagonisti si sentono seriamente responsabili del colpevole infanticidio, che li ha espulsi da una vita di orgasmi paradisiaci.
Mentre lei reagisce in una
psicosi intensa e fiorita, nel padre scoppia uno spasmo di razionalità estrema,
fredda e sovrumana, priva di senso, che porta lui alla sua imposizione come
unico psicologo del partner impazzito, assumendosi così un ruolo destinato a un
fallimento inevitabile. Non poteva essere altrimenti, vista la valanga di
emozioni caotiche che era appena crollata su entrambi.
Questo
tipo di razionalizzazione, spesso preso per un tratto maschile, può essere
considerato lì come una rottura seria con quella loro realtà vissuta poiché
denota una buona dose di onnipotenza un grave disprezzo per tutti i
suggerimenti di buon senso sulle relazioni tra partner. Questo senso
popolare da milleni raccomanda dei limiti ai ruoli coniugali, senza
dipendere da qualsiasi delle teorizzazioni psicologiche contemporanee.
Da quella decisione, imposta
con argomenti cosidetti razionali in poi, commincia il tuffo di
questo marito nell'hubris *, nell'antico senso greco. Portando via sua
moglie dal trattamento presso un terapeuta neutrale, proprio in mezzo a quel
turbine di circostanze emotive così gravi e persino bizzarre, il protagonista
maschile sembra cercare solo un modo per proteggersi da qualsiasi parola, o
anche da sguardi di sfiducia, che potrebbero essere sufficiente a che lui
stesso si riconoscessi come colpevole, o anche solo complice di quella
morte. Sembra che ci sia solo una sentenza possibile di essere emmessa da
questo autoproclamato giudice:
"Tu,
madre, sei la strega pazza che ha ucciso tuo figlio per negligenza, mentre
cercavi i godimenti carnali abusando del mio corpo maschio. Peccatrice, come
ogni donna da Eva, è colpa tua se siamo caduti in questo inferno".
Si dice che l'intuizione
delle donne è più potente di quella dei maschi. Un tratto caratteriale
forse legato ai loro legami più intensi con la vita, la natura e la
terra. Inoltre, le donne sembrano dotate del dono misterioso di cogliere
sfumature più profonde negli scambi emotivi umani, e forse per questo sono più
inclini a credere a premonizioni e presagi, cose che la mente maschile di
solito considera solo come inuttili superstizioni. A proposito, nella
"Foresta dell'Eden", il piccolo rifugio bucolico della famiglia,
spesso accadevano fenomeni strani e inquietanti, ben prima della morte del
ragazzo. Potrebbero significare cattivi presagi?
Perché
la menzione alla Genesi?
Gli uomini, fin da Adamo dicono
di non capire del tutto le donne, e per molti di loro questo è spiegato da un
loro "potere demoniaco" . La Genesi afferma che fu Eva ad
ascoltare per prima il cattivo consiglio del serpente, essendo proprio lei chi
ha indotto Adamo a violare il divieto divino e a mangiare il frutto proibito.
Quanto
potenti simboli porta la parola "Eden" a questo complotto!
In ‘Antichrist’, von Trier
costruisce un'allegoria della lotta senza fine tra uomini e donne, suposta qua
come una guerra inerente alla condizione umana.complotto!
"Tu dici
la verità, e la verità è il tuo dono di ingannare".
Canta Gal Costa in una strofa
così ben tenuta in nostra memoria, da una canzone di Caetano Veloso [‘O Dom
de Iludir’, in portoghese. Traduzione libera].
Questo padre, presentando
argomenti logici, fa finta d'impassibile e sereno, così a priori
esentatosi dalla colpa in quella morte. Lui sembra invocare lo stesso alibi di
Adamo nell'indicare Eva come la causa del peccato originale biblico. Egli
elabora astutamente una strategia di colpire rapida, aggressiva e di successo,
imponendosi alla moglie in qualità di psicoanalista, come se fosse in grado di
rimanere neutrale e disinteressato alla dissezione di quella psicosi, tanto
quanto allo svolgersi del catastrofico della coppia crisi.
È
notevole menzionare a questo punto l'affermazione di buon senso così diffusa
dappertutto secondo la quale uno sguardo neutrale alle sofferenze di un partner
è del tutto impossibile a qualunque di loro anche nella banale vita quotidiana
di una coppia, figurate in mezzo a crisi gravi. La ragione umana, qui
ancora una volta vantandosi di essere onnipotente, osa spesso disprezzare il
significato della parola "impossibile", considerandola nient'altro
che un segno di confine che separa la conoscenza conquistata fino ad oggi da
quella che verrà senz'altro domani. Se l'impossibile è solo un punto di
riferimento effimero, la superbia della ragione umana diventa assoluta e perciò
delirante.Se serve un esempio di ragione strema e delirante, possiamo prendere
un tema cui ispirazione è venuta di sicuro dalla fantascienza, secondo il quale
attraverso le scoperte biotecnologiche, prima o poi, osano dire alcuni,
l'immortalità sarà alla portata degli esseri umani. Che stupida
sciocchezza proveniente da persone che si suppone contano tra le più
intelligenti della Terra! Da questionare qui non è se le scienze
biologiche raggiungeranno mai, prima o poi, un salto tecnologico in grado di
rendere realizzabile la perpetuazione del corpo umano. (Sì, per chi non
mi ha creduto c'è gente chi crede che questo nostro corpo venuto alla
luce attraverso la fusione di due cellule germinali dei nostri genitori possa
un giorno essere perpetuato da un'efficace "pozione" faustiana hightech).Arrivata
una tale biotecnologia, sarebbe allora posto un problema molto più profondo,
aldilà di ognuna soluzione venuta da qualsiasi scienza empirica, cioè quello
della relazione tra la coscenza e l'esperienza temporale come percepita da un
tale corpo senza qualche morte possibile.
Di fronte alla prospettiva di un
futuro infinito davanti a sé, ogni azione di questo individuo immaginario
sarebbe per sempre rimandata. Tutte le sue frustrazioni perderebbero la
loro consistenza, poiché in un domani infinito tutti i desideri potrebbero
essere soddisfatti. Lui non avrebbe assolutamente alcun motivo per
iniziare alcun movimento, qualunque fosse. Nessuna morte possibile, nessuna
frustrazione, nessun desiderio, nessun movimento, nessun tempo.
Ebbene,
è facile vedere che un corpo così perpetuo “vivrebbe” una vita di lapide.
Sarebbero le pietre una specie di immortali esseri "viventi"?
Tornando alla lotta in Anticrist tra i modi maschili e femminili di affrontare le durezze della vita, si deve
considerare che le guerre sono sempre state vinte, nel corso dei millenni, dai
migliori calcoli freddi, razionali. Eccezioni rarissime potrebbero essere
state dovute solo al caso? O esiste qualche record storico in grado
di mettere in dubbio il vantaggio bellico della ragione tipicamente maschile? Il
modo femminile di vivere e di combattere, nonostante alcune vittorie
significative ed effimere, sembra destinato a perdere sempre le battaglie
finali per la freddezza di chi usa solo il calcolo razionale. Anche perderà la
battaglia di Armageddon?
Questa grande produzione del
regista danese allude chiaramente al potere distruttivo del genere umano
esercitato sulla Natura vivente, il quale, radicato nei tratti
caratteriali maschili troppo razionali e aggressivi(eppure mica
esclusivi degli uomini), è una minaccia crescente per la
sopravvivenza stessa delle generazioni future.
Come
la coppia di questo film, che nel loro estasi sessuale non n'è stata accorta
del grave pericolo in cui si trovava il loro bambino, noi, iper-consumisti
d'oggi non possiamo vedere le consequenze assassine di nostro tipo assurdo di
vita sopra il futuro possibile dei nostri figli, di tutte le generazione
future. Futuro che ad ogni giorno diventa più vicino, anzi è diventato il presente
già in questo 2020 como per i morti della covid-19.
"Il coito di apertura
di Antichrist, una scena erotica bollente che sicuramente è in grado di
accendere l'impulso sessuale degli spettatori del film, rappresenta senza
dubbio un'allegoria della disattenzione del nostro tempo verso le generazioni
future. Gli appelli disperati di Greta Thunberg sono già da molto tempo
giustificati.
La
civetta di Minerva* (Hegel) forse in un ultimo crepuscolo ci sorvola già,
malinconica.
NOTE
*La
dea Palas Atena, Minerva della mitologia romana, era sempre accompagnata della
sua civetta, animale simbolo della Filosofia.
Georg W. Hegel menziona quest'uccello al dire che dal fatto che le
civilizzazioni, dal lasciarsi conoscere solo molto vicino ai loro fini,
permettono un paragone tra la mirada dell' uccello sanguinario a cercare la
caccia al crepuscolo e quella dei filosofi ad annalizzare la agonia delle
civiltà decadenti.
**
Hubris è un concetto portato dall'antica Grecia, che significa una rottura con
l'ordine naturale del mondo emanato dagli dei dell'Olimpo.
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