Secondo una prima e superficiale analisi dell' 'Antichrist', magnifica opera cinematografica di Lars von Trier, dopo il tragico incidente delle scene di apertura, solo la madre immerge in un profonda e dolorosa sofferenza, evidente nella sua follia depressiva.
È giusto, tuttavia, concludere che il comportamento apparentemente freddo, distaccato e super-razionale del marito viene spiegato da molto meno sofferenze davanti la morte di suo figlio?
L'autore di questo blog suggerisce la lettura di 'L'Ultima Civetta', romanzo, dal quale è possibile leggere un campione cliccando su questa frase.
È giusto, tuttavia, concludere che il comportamento apparentemente freddo, distaccato e super-razionale del marito viene spiegato da molto meno sofferenze davanti la morte di suo figlio?
A un esame più attento, però, diventa chiaro che niente di più inappropriato potrebbe essere detto da questa trama tragica, poiché entrambi si sentono gravemente colpevoli di quella morte.
La madre reagisce con una intensa depressione psicotica, mentre il marito si lascia dominare da una razionalizzazione dura e sovrumana, cui lo porta a rubare a se stesso il ruolo di psicoterapeuta di sua moglie disperata, un compito personale a lui impossibile, data la valanga emotiva crollata su di loro. L'onnipotente iper-razionalizzazione di quel padre è la sua grave psicosi, che significa l'accumulo di una folle rottura con qualsiasi realtà consensuale. È la sua hybris, nell'antica concezione della tragedia greca, menzionata da Aristotele nella sua poetica.
Sarebbe la ragione umana non più che uno scudo illusorio contro la follia?
Sarebbe la ragione umana non più che uno scudo illusorio contro la follia?
Lontanandola dal professionale neutro chi avrebbe condotto la terapia di sua moglie, in mezzo a circostanze sinistre e negativissime, certamente protegge a sé stesso contro qualsiasi parola o sguardo cui gli potesse ricordare anche una piccola scintilla di una colpa così pesante. Dal suo supposto ruolo di psicologo, poteva allora pazzamente delirare, e dal ruolo di un giudice fantasioso assolverebbe a sé stesso di ogni responsabilità, mentre direbbe a quella madre: "Tu sei la pazza a chi tocca tutta la colpa".
In "Anticristo", von Trier simboleggia la lotta perpetua tra uomini e donne, questa guerra senza fine, qui assunta come inerente alla condizione umana.
"Tu dici la verità, e la verità è il tuo dono di ingannare", canta Gal Costa, nella nostra memoria, il canto di Caetano Veloso. Nel protagonista, la forza razionale maschile smentisce a priori ogni colpa, rapidamente montando una strategia aggressiva (e di successo), che gli fa assumere la psicoanalisi di sua moglie, come se fosse neutrale e disinteressata. La neutralità è già impossibile nelle normali situazioni quotidiane per qualsiasi coppia, che pensa sia capace!
La ragione, giudicando se stessa così spesso onnipotente, non riconosce il significato della parola "impossibile".
Si dice sempre che le donne sono, in regola generale, dotate di una più potente capacità intuitiva, così come di un amore più forte per la vita, per la Terra, per la Natura. In esse, il dono divino di catturare le profonde sfumature delle relazioni umane tende ad essere più intenso e completo che quello degli uomini. Forse soltanto le donne sono capaci di valutare giustamente delle premonizioni e dei presagi, prima che la ragione maschile li schernisca. E tali eventi spesso accadevano nella "foresta dell'Eden", il rifugio bucolico della piccola famiglia, anche prima di quell'incidente.
Perché un nome biblico?
Fin dai tempi di Adamo ed Eva si dice che i due generi non si capiscono affatto tra loro, e che le donne possedano dei poteri demoniaci, forse perché, dice il Genesi, fu lei che prima ascoltò i cattivi consigli dalla serpente maligna, e ha indotto Adamo a fare lo stesso.
Sono molto potenti i simboli che il nome "Eden" apporta alla trama di questo film!
"Tu dici la verità, e la verità è il tuo dono di ingannare", canta Gal Costa, nella nostra memoria, il canto di Caetano Veloso. Nel protagonista, la forza razionale maschile smentisce a priori ogni colpa, rapidamente montando una strategia aggressiva (e di successo), che gli fa assumere la psicoanalisi di sua moglie, come se fosse neutrale e disinteressata. La neutralità è già impossibile nelle normali situazioni quotidiane per qualsiasi coppia, che pensa sia capace!
La ragione, giudicando se stessa così spesso onnipotente, non riconosce il significato della parola "impossibile".
Dobbiamo aggiungiere che tutte le guerre sono sempre state vinte, da chi fa i migliori calcoli razionali. Le rare eccezioni si spiegano dal caso. In realtà, non esiste alcuna documentazione storica in grado di mettere in discussione tale verità.
Il potere femminile, nonostante alcune discrete vittorie parziali, sembra destinato a perdere sempre le battaglie finali. Perderà anche la battaglia di Armageddon?
Questa magnifica opera d'arte di Lars von Trier allude chiaramente al potere maschile razionale, aggressivo e distruttivo della Natura, che sta minacciando la possibilità di vita delle generazioni future. Dominata dall'edonismo iper-consumista, l'umanità contemporanea non riesce ad attribuire importanza ai segni che sta per uccidere i propri figli negandoli la Terra stessa!
L'umanità sopravviverà alla sua attuale dipendenza edonistica e consumistica?
Come i partner di un esuberante coito, incapaci di pensare a seri rischi intorno a loro, l'Homo sapiens 'consumisticus' non può vedere la disgrazia davanti al suo orizzonte temporale.
La copulazione all'apertura di 'Antichrist', cui persino ci eccita, è un'allegoria della irresponsabildade del nostro tempo, in cui "la Civetta di Minerva *" (Hegel) ci guarda dal suo sorvolo al crepusculo, forse l'ultimo.
Il potere femminile, nonostante alcune discrete vittorie parziali, sembra destinato a perdere sempre le battaglie finali. Perderà anche la battaglia di Armageddon?
Questa magnifica opera d'arte di Lars von Trier allude chiaramente al potere maschile razionale, aggressivo e distruttivo della Natura, che sta minacciando la possibilità di vita delle generazioni future. Dominata dall'edonismo iper-consumista, l'umanità contemporanea non riesce ad attribuire importanza ai segni che sta per uccidere i propri figli negandoli la Terra stessa!
L'umanità sopravviverà alla sua attuale dipendenza edonistica e consumistica?
Come i partner di un esuberante coito, incapaci di pensare a seri rischi intorno a loro, l'Homo sapiens 'consumisticus' non può vedere la disgrazia davanti al suo orizzonte temporale.
La copulazione all'apertura di 'Antichrist', cui persino ci eccita, è un'allegoria della irresponsabildade del nostro tempo, in cui "la Civetta di Minerva *" (Hegel) ci guarda dal suo sorvolo al crepusculo, forse l'ultimo.
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L'autore di questo blog suggerisce la lettura di 'L'Ultima Civetta', romanzo, dal quale è possibile leggere un campione cliccando su questa frase.
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