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May 11, 2018

FANTASTICANDO SULLA TUA INVIDIA

Rimango ad essere totalmente frainteso, poiché guardo, sì, sempre la mia immagine riflessa sul questo lago, ma non solo a causa d'amare mio stesso corpo intero - inquietantemente bello, muscoloso, forte - né per ragione di stare stregato dal mio viso, da linee così morbide ed armoniose.
Mi fa beffe dello misero spirito chi mi immagina così. Così assurdo e opposto ai ricchi dettagli del mio squisito essere!
No, ovviamente non si tratta solo di una passione carnale inesauribile per mio stesso corpo cosa mi mantene qua davanti allo specchio d'acqua eternamente!
Eppure, gli umani ed anche i dei raccontano fin da sempre una stessa noiosa storia quando parlano di me. Mi son forzato a pensare che tutta la mia enorme fama tra di loro sia legata a questa così povera leggenda:
"Narciso, il giovane bellissimo, che si è innamorato della propria immagine riflessa su quel lago, a causa di cosa fu condannato a mai più vedere nulla che se stesso per tutta l'eternità, cioè, a essere come se fosse già un morto  per il restante del mondo"
Peccato quelle persone che sono abbastanza mediocri da pensarmi in quel modo. Ho pietà di tutti loro. Quanto profonda l'ignoranza contenuta in questa immagine cui insistono ad attribuirmi, nonostante sia così sbagliata.
Eppure, c'è qualcosa lì che mi fa piacere, quando penso a loro esseri. Gli umani e i dei, per centinaia di millenni, non hanno mai smesso di parlare di me stesso. Quindi, non c'è più di una singola spiegazione, ben evidente, per tanto: tutti loro soffrono di un'intensa invidia per me.
Ah! Quanto è deliziosa questa certezza del loro risentimento dovuto a non essere mica capaci di condividere neanche una goccia della mia perfezione!
Quando ciò mi viene in mente, come adesso, tremo di gioia e i miei occhi brillano. Sfumature, movimenti sottili della mia piena, assoluta bellezza. Sì, infatti, non più di un'illusione, benché raffinata ed effimera, di movimento nei lineamenti del mio viso, poiché non ci possono essere fluttuazioni di grado nella mia bellezza, cosa è facile da capire poiché attributi assoluti non possono avere delle gradazioni.
Se ci fossero gradazioni, io potrei essere più bello ora, e non tanto poco dopo. Eventi ovviamente assurdi, se uno ci rende conto della mia infinita perfezione, mia Assoluta Bellezza!
E l'errore di tutti può essere riassunto così: mia contemplazione non poteva essere esaurita nell'apprezzamento del mio essere corporale, benché bellissimo, cioè, di solo uno dei miei aspetti sublimi. Se lo fosse, sarei fatalmente destinato a diventare umano e mortale.
Io amo, SI, ogni piccolo frammento del mio corpo, non lo negherei mai! Amo i miei occhi, il loro colore e le ondulazioni casuali del mio così piacevole viso. 
Oltre a ciò, possiedo un dono che mi fornisce tutta questa perfezione anche interiormente. Un tale dono, paradossalmente, in modo diverso dalle mie altre caratteristiche, non è un'altra chiara positività empirica. Perché per una tale qualità così tanto piacevole, conto anche su altri esseri, che non sono me stesso. No, en assoluto, non c'è alcuna contraddizione in esso, e presto spiegherò perché!
Gli uomini e gli dei sono esseri, scelti da Fortuna, perché farmi raggiungere questo culmine di esultante pienezza, semplicemente da uno dei loro sentimenti. Si, quello cui per loro è attributo inferiore ed intrinseco, in modo inesorabile, immediatamente scatena in me un godimento infinito.
Questo qua gli uomini e gli dei hanno in comune: sono tutti ugualmente orrendi, bruttissimi!
Da quest'evidenza banale deriva una conseguenza logica inevitabile: abietti come sono, gli umani e gli dei non possono che provocare in me forte odio. A punto di non lasciarmi in grado nemmeno di guardarli
Da quest'evidenza banale deriva una conseguenza logica inevitabile: abietti come sono, gli umani e gli dei non possono che provocare in me forte odio. A punto di non lasciarmi in grado nemmeno di guardarli. È questo il vero motivo cui mi fece cercare rifugio sicuro qua sul bordo di questo lago. E dall'odio e dal rifugio nacque questa perfezione assoluta.
È abbastanza facile da capire perché mi invidi così intensamente.


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