NOTA INTRODUTTIVA: Questa breve analisi fenomenologica si basa sui dati osservati nella pratica clinica di questo autore, ma non intende, per ora, essere basata o riferirsi a nessuna condizione psicopatologica chiara e ben nota. Quindi, non si tratta di #Dyschronometria come definito dalla letteratura neuropsichiatrica.
La nostra esperienza interiore della velocità del trascorrere dello stesso tempo, cioè della durata dei fenomeni e degli intervalli, condiziona la nostra capacità di cogliere i legami tra cause ed effetti. Chi ha difficoltà da valutare la lunghezza dei periodi di tempo può averne solo una comprensione limitata di quali sono i nessi causali nel mondo delle cose, il che si traduce anche in restrizioni alla loro capacità di misurare le conseguenze delle loro azioni. Le relazioni causali possono essere loro insegnate da altri, forse anche ben memorizzate, ma mai incorporate con la forza di un'esperienza genuina, in grado di raggiungere la massima pienezza che risulterebbe da una cattura personale diretta. Pertanto, non importa quanto apprenderanno sul tema della causalità, l'interazione cognitiva e sociale di queste persone sarà contrassegnata da una comprensione insufficiente delle nozioni di responsabilità personale e colpa, e persino da una comprensione limitata delle nozioni di libertà e servitù.I concetti di causa, conseguenza, responsabilità e colpa saranno sempre estranei al nucleo della struttura della loro personalità, poiché esterni al Sé.
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